Sara Baggini è cantautrice, produttrice e poli-strumentista dal sound di matrice Dream Pop, Post-Wave e Dark Folk.
Lo pseudonimo è tratto dal nome dell’isterica, protagonista del saggio di Georges Didi-Huberman "L’invenzione dell’isteria", poiché la paradossale condizione dell’isteria è assunta dall’autrice come paradigma del fare artistico, specialmente in quanto legato ad una complessa e problematica sensibilità femminile.
Dopo l’esordio nel 2010 con "One Thin Line", piccolo release digitale interamente auto-prodotto, nel 2018 pubblica "Grief and Desire", una sorta di romanzo autobiografico musicale, ben accolto dalla critica malgrado il carattere fortemente indipendente.
Nel 2021 esce per I DISCHI DEL MINOLLO "Proserpine", registrato in studio presso LA CURA DISCHI e realizzato in co-produzione con Fabio Ripanucci. L’album – molto ben recensito (tra i 10 migliori dischi italiani dell’anno per Impatto Sonoro) – è «un viaggio introspettivo, un simbolico precipitare nell’Ade, una morte psicologica con le sue piccole rinascite e risalite».
Lo spunto autobiografico intimamente sofferto è trasceso, fino a toccare realtà occulte, più profonde ed insondabili. Ne risultano atmosfere oscure, lisergiche, oniriche, talvolta aperte ad un fugace sprazzo di luce.
«La musica è sempre stata, per me, oltre che una necessità esistenziale, una questione identitaria. Attraverso un gioco di identificazioni con qualche personaggio femminile, tratto dal mito o dalla letteratura, canto, in fondo, del mio essere al mondo. Sono sempre oggetto e soggetto allo stesso tempo e, come l’isterica, nell’immagine di me stessa trovo finalmente la mia vera identità: distorta, frammentata, eppure l’unica».