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press-review SARNEGHERA ?

 

bandiera_italia   INDIEPERCUI

Disco EP a metà strada tra musica e racconto che diventa naturale prosecuzione del primo episodio, del primo volume che vede la band Sarneghera? continuare una sorta di percorso concettuale da cui attingere per dare continuità agli elementi fantastici e dipinti nel corso della propria carriera musicale. Secondo capitolo di una trilogia discostante e cerebrale, un album che si fa meta narrazione, intensificando, con robustezza, un suono hardcore tumultuoso e inglobato all’interno di una tempesta pronta a colpire ad ogni angolo di mondo conosciuto. La musica dei Sarneghera? suona incontrollata e incazzata, è altamente impattante e permette all’ascoltatore di entrare all’interno di un microcosmo dove l’identificazione sostanziale con un qualcosa che sta crescendo, in divenire, diviene parte importante per comprendere il senso di un concept amaro e dirompente. Il varco nel vuoto è un salto metafisico, un’ottima unione tra significati da veicolare e una musica con un preciso e definito obiettivo.

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bandiera_italia   MUSIC MAP

La sarneghera è una tempesta che arriva improvvisamente nelle giornate più afose sul lago d’Iseo, ma è anche il nome della band formata da Geordie (voce), Piddu (chitarra), Cecco (batteria), Gianni (basso) e The Mask (testi). I Sarneghera? avevano debuttato con l’EP autoprodotto del 2022, “Dr. Vanderlei - Tales from the Lake Volume I”, e sono tornati a fine 2023 con il secondo atto, “Il varco nel vuoto - Tales from the Lake Volume II”, anticipato dal singolo “L’universo è una parte di me”. Con questo secondo lavoro in studio, i Sarneghera? continuano a esplorare una declinazione di rock ruvido e potente in quattro brani che omaggiano l’astrofisico e divulgatore Carl Segan. La band mette in fila riff robusti e spigolosi, traiettorie spezzate e ritmiche sghembe che contribuiscono a generare un costante senso di imprevedibilità. In questa scelta stilistica, i Sarneghera? danno anche un senso profondo al loro stesso nome, con stop and go e aggressioni violente e inattese, ma anche qualche sprazzo di melodia che fa capolino tra le pieghe della tempesta. La proposta dei Sarneghera? continua a risultare fresca e divertente col suo rock elettrico, isterico, che pesca dallo stoner, dal garage e dal grunge nelle fasi più ragionate, nonostante i minuti di musica siano meno di diciassette. Attendendoli al varco con prove dal minutaggio più impegnato, anche stavolta le sensazioni sono davvero buone.

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bandiera_italia   THE PIT OF THE DAMNED

Tornano i bresciani Sarneghera? per raccontarci altre epiche storie proveniente dal lago d'Iseo, utilizzando quel loro stralunato sound che già avevamo avuto modo di apprezzare in 'Dr.Vanderlei: Tales From the Lake Vol.1', atto primo del quartetto nostrano. 'Il Varco nel Vuoto: Tales From the Lake Vol.2' prosegue su coordinate similari, arricchendosi tuttavia di ulteriori richiami che, nella distruttiva traccia d'apertura, "Human Killa Machina", sembrano accostare a quella disarmonica linea ritmica già descritta nel debut, richiami di "beatlesiana" memoria nel bridge centrale o addirittura echi dei The Buggles, quelli che cantavano "Video Killed the Radio Stars", per intenderci. Sarò un visionario, però questo è quello che ci sento, nonostante la band lombarda ci prenda a badilate sul muso. E continuano a farlo anche nella più punkeggiante "Vono Box", una cavalcata abrasiva interrotta da momenti più ragionati, che rendono l'ascolto dei nostri più interessante, soprattutto a fronte di un'alternanza vocale - pulito/distorto - alquanto azzeccata e a delle liriche che ancora una volta miscelano più lingue. "Sos" è un pezzo più ipnotico, grazie a un'arpeggiata parte introduttiva che lascerà ben presto il posto a una roboante ritmica in grado di evolversi ulteriormente verso più direzioni, tra il math, l'alternative e il post metal cinematico. Non si tirano certo indietro i Sarneghera?, il braccino corto lo lasciano ad altri e provano in mille modi a sperimentare, riuscendoci poi più o meno bene e non importa, ciò che è rilevante è quello che ne venga fuori sia sicuramente ancora assai apprezzabile. Ultimo brano e sento anche qui odore di provocazione, cosi com'era successo nel primo EP: "L'Universo è una Parte di Me", cantata anche qui in italiano (un'altra analogia col precedente lavoro), mescola garage rock, indie, alternative, post-hardcore e tanto altro, per un pezzo breve, ma ficcante al punto giusto. Mentre mi rimetto ad ascoltare l'EP, ribadisco la necessità di un lavoro più lungo per meglio tastare il polso dei bravi Sarneghera?.

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bandiera_italia    FOXY LADY ASCOLTA

La band Sarneghera? prende il nome da quelle tempeste che si manifestano all’improvviso durante le giornate afose sul lago d’Iseo. La prima cosa che salta all’orecchio di questo gruppo musicale è la loro grinta e rock potente pronto a distruggere qualsiasi muro sonoro. Dopo essersi fatti conoscere con il loro primo EP, i rocker pubblicano il secondo volume delle fiabe del lago, Il varco nel vuoto – Tales from the lake volume II. Quattro brani con cui la band lombarda vuole rendere omaggio all’astrofisico divulgatore Carl Segan. Ecco che le canzoni sono un viaggio interstellare fatto di riff granitici, tempi dispari ma inaspettate aperture melodiche. La musica si unisce al grande universo per poter scoprire come il mondo delle stelle possa essere uno specchio dei pensieri dell’essere umano, come se si vedesse dentro la propria testa.

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bandiera_italia  ROOTS

Torna il Dr. Vanderlei ed insieme a lui i suoi umili adepti, i Sarneghera? prima però un passo indietro necessario altrimenti non ci capirete un cazzo (e non è tanto per dire)….Secondo e penultimo capitolo di una storia/saga/novella affascinante quanto intimamente turbante…”Una maschera che se sollecitata nel modo giusto consentirà a chi la indossa di mettersi in contatto con tutte le lingue dell’universo dando vita così ad un linguaggio che nella realtà non esiste” …. Un lavoro forse leggermente più ostico del precedente, forse meno “diretto”, forse non perfettamente messo “a fuoco” ma indubbiamente bello, ambizioso nelle sue incursioni hardcore, doom, metal, rock-opera….merito dei Sarneghera? o di quella misteriosa maschera??…”L’unica macchina in grado si sterminare gli esseri umani sono gli esseri umani stessi” (da “Human Killa Machina” secondo l’interpretazione del Dr. Vanderlei) un grande pezzo ma non così immediato (immaginatevi i Queen sotto acido ed in versione proto-hardcore)…..”Esiste un intero album degli U2 capace di risvegliare la maschera, quel disco è Achtung Baby” (da “Vono Box”) …. e qui restiamo un po’ “perplessi” ma questo è un altro discorso ed è un pezzo che resta bello (violento e malinconico) a prescindere. C’è “Sos” con il suo crescendo black-metal a dilaniare budelle ed anima “La Glossolalia è la capacità dei santi e dei mistici di pregare dio in una lingua misteriosa” (sempre il Dr. Vanderlei) ed infine la conclusiva “L’Universo E’ Una Parte Di Me” con un testo (questa volta in italiano) che non lascia scampo “Cerchi dio trovi la gravità che ti inchioda” peccato però che non ci convinca del tutto ma questa è una considerazione/sensazione del tutto soggettiva e discutibile quindi lasciate perdere. “La Sarneghera è tempesta che porta il sereno” e allora che tempesta sia, ultima, definitiva….Non ci resta che aspettare quell’ultimo capitolo sperando che la maschera si sbagli, che ci siano ancora margini di salvezza, che questo cazzo di mondo si renda conto di tutte le sue umani nefandezze e che da domani sia un posto migliore …. difficile crederci ma non mollate.

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bandiera_italia     HEAVY METAL WEBZINE

All’atto concreto sia detto, per brevità e facile tracciabilità, che i Sarneghera? si offrono al pubblico che gradisce System Of A Down (esclusa la fetta che crede di gradirli), The Mars Volta e Mike Patton. Brani bizzarri, cambî di passo, giri noise, tempi dispari, doppia cassa. I fraseggi solisti impazzano, Eleanor Rigby si dona con piacere alla melodia vocale sul ponte di “Human Killa Machina”. A qualche ultraquarantenne son passati per la mente Victims Family, Meat Puppets e gli oscuri Le Singe Blanc. Ora son curiosa di scoprire la resa del gruppo su un formato più lungo. Registrato in presa diretta, alla faccia della plebe.