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press-review NETN

 

bandiera_italia   RUMORE

C'è una crescita vistosa nei NETN, perchè non è solo rumore e violenza, ora la voce ha una sua posizione più precisa divenendo un unicum con il fragore del trio che ha pochi momenti in cui prendere fiato, se non negli stacchi reiterati scuola Shellac ma con una linearità più HC e meno frammentata. In "ODM" si trova il punto d'equilibrio tra noise e punk ma è "Gerda" che smuove maggiormente le interiora.

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bandiera_italia    RADIO AKTIV


Rumore e violenza sono le parole chiave per comprendere il sound del trio di Portomaggiore dedito ad un noise rock veloce, divertente e dal forte impatto sonoro. Non c'è nulla di artificioso nella musica dei nostri, la loro formula composta da esplosioni di sublimi ripetizioni e giri che non ti aspetti si rivela aspra e abrasiva. Una formazione che spacca forte, consigliata per gli amanti di Fugazi e Shellac.

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bandiera_italia   ALL YOU NEED IS PUNK

Originari di Ferrara, i NIET si sono trasformati nei NETN (si pronuncia Neten), un power trio che, con un nome leggermente modificato e un membro aggiuntivo, porta avanti la sua missione sonora. Con il loro nuovo album omonimo, si confermano eredi fedeli di un'attitudine punk e un amore per il rumore. Questo nuovo album rappresenta indubbiamente il loro lavoro più completo e sfaccettato. Le 6 tracce del disco sono state scritte tra il 2019 e il 2021. I suoni sono puliti e perfettamente adatti al genere, testimoniando la maturità artistica che il gruppo ha raggiunto. Ascoltando il loro EP precedente, si può notare un’evoluzione sia compositiva che sonora, con l'introduzione di un nuovo chitarrista che contribuisce a dare più densità ai brani. Il disco si apre con l'intenso noise di "Old Man", un biglietto da visita di peso che non cade nella monotonia tipica del punk noise. La chitarra graffia, i cambi di tempo e una batteria impetuosa fanno il resto. Con "ODM", si possono sentire ritmi e toni che evocano Shellac, mentre "Panic" chiude la prima metà dell'album con un ritornello quasi ossessivo. A partire da "Headache", i NETN si lasciano alle spalle un approccio più lineare per abbracciare una sonorità più distorta e rumorosa. "Baboon" si distingue per essere il brano più veloce, mentre "Gerda" chiude il disco in maniera magistrale, con un basso ossessivo e ritmi tribali che preparano il terreno per un'esplosione di rasoiate chitarristiche. L'omonimo album dei NETN, precedentemente conosciuti come NIET, è un lavoro coeso, incisivo e senza fronzoli, in perfetta sintonia con le radici sonore del gruppo. Il messaggio viene consegnato con forza e coerenza, senza spazio per divagazioni superflue, lasciando nell'ascoltatore un desiderio insaziabile di più NETN.

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bandiera_italia    INDIEOTEQUE

Ci furono i NIET da Ferrara. Ora ci sono i NETN che sono gli stessi, ma con un elemento in più ed un nome un po’ diverso e qui si parla del loro nuovo disco, omonimo. I NETN sono un power trio della profonda provincia di Ferrara che, dall’esordio “Home” (2016), è alla ricerca della sintesi tra rumore e attitudine punk nel solco della divina scuola di Touch&Go. Il nuovo disco è certamente la loro prova più completa e complessa. I suoni sono “puliti” ed adeguati al genere, come ci si aspetta da un progetto con una certa e precisa maturità artistica. Avendo potuto ascoltare anche gli EP precedenti, è rintracciabile un’evoluzione compositiva e sonora, grazie all’introduzione di un altro chitarrista, che permette di dare maggiore corpo ai suoni e alle composizioni. Durante le sessioni di registrazione il cantante Ivo Giammetta si è accollato anche l’incarico di suonare il basso. Dal vivo i NETN si presentano, invece, con due chitarre e batteria: una formazione abbastanza insolita. Il disco si apre con le fiocinate noise di “Old Man”. Il pezzo è un perfetto biglietto da visita e picchia durissimo, senza scadere nel monotono muro di power chords solito nel punk noise più ordinario. I cambi di tempo ed una batteria idrofoba fanno il resto. La successiva “ODM” ha ritmi e toni spiccatamente “shellacchiani”. La chitarra graffia senza affondare mai il colpo nella carne, fino alla fracassante ritornello. Il finale del pezzo cambia tono e ricorda da vicinissimo gli indimenticati Unwound. “Panic” chiude la prima parte dei “NETN” e lancia nell’aere un piccolo tormentone con le parole “panic attack!” ripetute ossessivamente nella prima parte del pezzo. Dalla successiva “Headache” i NETN si fanno maggiormente storti e noise. Le bordate sonore lasciano maggiore spazio alle dissonanze, a quei mal di pancia sonori che aspettano solo di implodere. La voce si fa meno iraconda e permette ai suoni di farsi più audacemente math. “Baboon” è il pezzo più veloce e, forse, più innocuo del disco, mentre la conclusiva “Gerda” è un gioiello. La canzone inizia in maniera atipica, rispetto agli altri pezzi. Si tratta di un giro ossessivo di basso sostenuto da timpani tribali. La voce narra di una certa Gerda (che sia un riferimento ai maestri del noise rock italiano?). La deflagrazione incontrollata è dietro l’angolo ed il pezzo si apre con un susseguirsi, senza tregua, di rasoiate chitarristiche. Così come è iniziato si è concluso questo album che lascia la voglia di averne ancora di NETN e a breve. Il terzo disco dei fu NIET è un lavoro compatto, tirato ed essenziale, in linea con la scuola di provenienza dei nostri. Non c’è spazio per inutili divagazioni, il messaggio è lanciato in faccia in maniera coerente ed efficace.

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bandiera_italia    BASSA FEDELTA'

I NETN “resuscitano” un sound nostalgico e seminale e lo ricaricano di enfasi, combinando un piglio aggressivo ed orticante alla spinta pressante delle parole suonate. I tre ferraresi sembrano sapere bene di queste influenze ed è divertente e paradossale pensare che ciò nonostante - o proprio per ciò - potrebbe essere difficile collocarli nel contesto musicale attuale. Tuttavia non si può dire che si tratti di un mero omaggio ai pionieri, quanto piuttosto di un retaggio, di un passaggio del testimone in una staffetta generazionale. Vale a dire che il post-hardcore non è (ancora) morto.

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bandiera_italia  ISTERISMO FANZINE
I ferraresi NETN perdono una lettera ma guadagnano un membro passando da un duo basso e batteria ad un power trio chitarroso. Contando che le influenze della band partono da Shellac e la Touch&Go e arrivano ai giorni nostri, non poteva esserci scelta migliore. Non è certamente la proposta più originale (ma pure loro sono dichiaratamente citazionistisin dai titoli) ma Netn si inseriscono con grande competenza nella ricca scena noise rock italiana. Un ottimo lavoro di rodaggio, al prossimo potrebbe scapparci il discone

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bandiera_italia    FARD ROCK

NETN sono un power trio di Ferrara alle prese con un noise-rock destinato a tutti coloro che amano le sonorità acide e dure di band culto come Shellac, Fugazi e Helmet. Questo loro EP promette benissimo perché ci presenta una band che, pur mantenendo una certa riverenza per le muse ispiratrici di cui sopra, dimostra di avere la linea molto personale di chi sa benissimo di non essere più negli anni ’90 e prova a imporsi con un groove meno “punk” e più potente e una voce solista che non imita nessuno, adagiandosi con fermezza e precisione sulle trame ruggenti della sezione ritmica e sul graffio moderno della chitarra.

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bandiera_italia   HUMUS MUSIC BLOG

I Netn sono un gruppo ferrarese attivo dal 2016 dedito ad una musica tra il Noise Rock più scarno e quello pomposo magniloquente. Il nuovo ep presenta diverse frecce nell’arco dei nostri ma ancora poca maestria nel saperle usare. I brani sono ottimi nelle singole parti però non riescono mai a fare il salto di qualità, vanno tutti avanti un pò col pilota automatico, i riff e le parti ritmiche non trovano mai compimento pieno in nessun brano, funzionano solo alcune strofe. Un miglioramento del songwriting potrebbe dare risultati davvero soddisfacenti.

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    BORDERLINE FUCKED UP

Hailing from Ferrara in Italy, NETN play Noise-Rock and -you guessed it right- they are a three-piece. Trios always work best for this kind of style and they once again demonstrate it on their third output, following a Demo and 2018's "Dangerfield". Somewhere down the road they renamed themselves, cause they started out as "NIET"... What you get are six songs, and most of them are roughly 3 minutes long. They don't play the convulted, overflowing kind of Noise-Rock à la SHELLAC, they act more straight forward and with Punkrock in their heart. I can hear THE JESUS LIZARD or UNSANE in this. You could probably call them the Punkrock-version of them. NETN aren't as destructive and don't sound as harsh, and the vocals aren't as fucked up. But they also use this kind of one-way-street-approach to songwriting to build a wall-of-sound, before the abruptly start into the next song. It's done very competent, tho it get's a bit samey near the end. The strong closer "Gerda" mixes things up a bit with a slower build-up. Check this out if you're into straightened up Noise-Rock, the heavy kind of Garage-Punk or fast and loud Punk-music in general.

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   ISSUES

Leaning into an inferno, the metal automaton cuts and crusches as it irreverently tears through the piece. The songs are fight, frenetic and violent. They are built on dissonances, distortion and cinched waves. There is just enough to happen here it is bruising and inhuman, relentless in its extremity and divine in its implication. This is a celebral, alien, metal god

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     NEW NOISE MAGAZINE

They recently put out a self-titled album digitally on Bandcamp, with physical releases to follow in future months. For a noise rock their vocals are shockingly almost…decipherable. “Old Man” opens the album with a sense of immediate urgency and power. “Panic” evokes the very emotion that its title suggests with the noisy guitars and driving drumbeat. “Baboon” similarly evokes a sense of anxiety, but also serves as a powerful release of that anxiety. Finally “Gerda” is a big more bass-heavy with a steady, rhythmic drumming that really carries the track.