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interviste DRONING MAUD

    IL BLOG DELL'ALLIGATORE

Come è nato Beautiful Mistakes?
Nasce in casa nella vita di tutti giorni, cresce e diventa adulto nei week-end passati in sala prove, dall’esigenza di comunicare la nostra realtà.
Perché questo titolo? … non c’è nessun pezzo con questo titolo.
Si è vero non c’è nessun pezzo con questo titolo ma in ognuno di essi c’è un “Beautiful Mistakes”. In senso più generale molte azioni vengono captate come un errore solo perché noi non reagiamo nella maniera opportuna. Gli errori capitati per caso all’interno di un brano che ci hanno involontariamente suggerito nuovi modi di suonare e nuovi arrangiamenti, sono fondamentali per dare la giusta personalità ad una canzone. Ciò che può sembrare un errore non è altro che una nuova opportunità.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
La genesi non è stata immediata avevamo voglia di tornare per dare sfogo alla nostra creatività ma cambiando anche il processo compositivo. Ascoltarsi l'uno con l'altro per dare più spazio alla sperimentazione, senza imporre le proprie idee, produce sempre risultati ottimali; la naturale meta di un cammino compiuto senza forzature di alcun genere. Alcuni pezzi buona la prima altri sono maturati con il tempo.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Passando intere giornate in studio capita sempre il momento del cazzeggio per staccare un attimo dal lavoro e ricordo ad esempio che proprio in uno di quei momenti è nato il finale di Lazy Sun che inizialmente non era stato preventivato come dire Beautiful Mistakes. Colgo anche l’occasione per ringraziare Andrea Maceroni con il quale abbiamo lavorato alla grande.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Questo lavoro si colloca in preciso momento storico come quello attuale in cui rimane sempre più  difficile rapportarsi con il prossimo, la comunicazione è priva di contenuti eppure ognuno vuole esserne partecipe. Siamo veramente vittime dei social network oppure no?
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero album? … che vi piace di più fare live?
Non chiedere mai ad un genitore qual è il suo figlio preferito  
Ogni singolo brano ha un proprio peso all’interno dell’album; comunque per citarne qualcuno possiamo dire che Storyteller ad esempio è un pezzo che ci “gasa” molto dal vivo, e la gente lo percepisce, ma anche Dust e Referencesci divertono molto.
Pregiata produzione de I Dischi del Minollo. Come è avvenuto l’incontro con loro? Come avete lavorato insieme? Altri apporti in fase produttiva?
C’era stato già un precedente contatto con Our Secret Code poi uscito per Seahorse. Lavorare con Francesco è come lavorare con uno di noi ti dice sempre chiaramente come la pensa e quale possono essere le reali aspettative di una band legata ad una etichetta indipendente, inoltre c’è sempre molto rispetto per il lavoro fatto da entrambi le parti.
Copertina originale, particolare, molto colorata: rosso, rosa, nero.  Di chi è opera? Quanto è legata al disco?
Quando dicevo che è un disco a chilometri zero intendevo dire che la sua realizzazione è stata fatta completamente da ragazzi della zona, anche l’artwork appunto realizzata per noi da Alessandro La Civita [or, Halo Calo]. https://halocalo.org/ cerca di sintetizzare quello che può essere il concetto di “errore” e di “bellezza” all’interno del disco
Come presentate dal vivo questo album?
Dal vivo cerchiamo di essere più veri possibile, solo cosi riesci ad essere credibile. Nei nostri concerti cerchiamo sempre di coinvolgere emotivamente le persone cercando di non scandire ogni singola traccia ma di creare un vero momento di assuefazione e la riuscita dipende anche dal contesto in cui ci troviamo e dall’attenzione che le persone mettono nell’ascoltare la musica.
Altro da dichiarare?
Siamo soddisfatti del risultato che è stato raggiunto. Un disco su cui abbiamo lavorato molto in termini comunicativi e che chiude un capitolo del nostro percorso artistico.
 
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1)Benvenuti su System failure. Presentate la vostra band ai nostri lettori. Parlateci di come si è formata. Insomma raccontateci tutto…

Fare musica a tempo pieno non è certo una cosa da deboli di cuore, perciò sapersi scegliere dei buoni compagni di viaggio è cruciale. Per fare in modo che un gruppo di lavoro funzioni bene, ogni membro deve avere un ruolo definito e sapere cosa questo comporta. Un gruppo in cui i ruoli sono ben definiti funziona in maniera più efficiente, rimane insieme più a lungo ed è più divertente da vivere. In questo momento i membri della band sono: Maurizio, Vincenzino, Andrea, Marco e Silvio.

2)Ora parlateci del vostro background musicale e nominate 3 album che hanno segnato la vostra vita…

Scrivendo e analizzando le nostre canzoni cerchiamo di essere originali e aggiungere qualche ingrediente personale alle ricette già esistenti che ci piacciano. Studiando a fondo la nostra collezione di dischi non possiamo non citare Ok Computer – Radiohead; The Ideal Crash – dEUS; Millencolin And The Infinite Sadness – Smashing Pumpkins.

3)Come nasce in voi la passione per la musica?

Semplicemente abbiamo scelto la musica perché è la nostra vita e non sappiamo fare nient’altro.

4)Su System failure abbiamo recensito il vostro album dal titolo “Beautiful Mistakes”. Come è nato? E’ stato difficile registrarlo? Avete qualche particolare aneddoto da raccontare?

La musica non è solo comunicare con il pubblico, ma è anche, e soprattutto, comunicare con gli altri musicisti. Spesso capita di innamorarsi delle proprie idee fino a rischiare di perdere un punto di vista obiettivo. Il suonare “insieme” ci ha aiutato a recuperare la giusta prospettiva sulle cose e a dare forma concreta alle nostre idee.

5)Nella recensione abbiamo scelto References come migliore traccia dell’album. Voi quale traccia preferite in particolare? Una alla quale siete molto legati dal punto di vista affettivo ed emozionale…

Le nostre canzoni preferite sono state la cassa di risonanza per emozioni già presenti dentro di noi. Non si tratta solo di “essere tristi” o “essere felici”, esistono canzoni aggressive, nostalgiche, di protesta …non c’è un pezzo che preferiamo in particolare ogni singolo brano ha un proprio peso all’interno dell’album; la nostra musica e le nostre parole devono rappresentare chi siamo, comunicare la nostra verità.

6)Ci parlate della cover di “Beautiful Mistakes”?

La copertina dell’album è stata realizzata da Halo Calo[Alessandro La Civita – https://halocalo.org/] e cerca di graficizzare il concetto di errore creativo. Mi piace pensare che possiamo riconsiderare così anche tutti i nostri errori: non come sgorbi da cancellare dalla nostra vita, ma come buffi inciampi ricchi di significato e fecondi di nuove storie.

7)Quali sono le differenze tra “Beautiful Mistakes” e i vostri lavori precedenti?

Le differenze sostanziali sono nel processo compositivo. Ascoltarsi l’uno con l’altro per dare spazio alla creatività, senza imporre le proprie idee, produce sempre risultati ottimali.

8)Come nasce una vostra canzone. Parlateci del processo creativo…

Prima la musica, poi le parole, ma pensandoci bene nelle grandi canzoni è il perfetto matrimonio delle due a fare la magia. Teoricamente non ci sono regole riguardo alla struttura. Non abbiamo fretta. Riascoltiamo le canzoni, le analizziamo, cerchiamo di capire cosa secondo noi funziona meglio e cosa peggio. Dobbiamo essere sicuri di aver provato ogni idea che ci passa per la mente – proviamo a cambiare il tempo del pezzo, l’atmosfera, l’arrangiamento, …tutto! – prima di iniziare le registrazioni. Il resto è storia nota.

9)Se la vostra musica fosse una città a quale assomiglierebbe?

Aria fresca, atmosfera tranquilla e silenziosa, semplicità e naturalezza… una piccola città di provincia?!

10)Quali sono i vostri punti forza?

Il pubblico apprezza la nostra genuinità e si fida di noi. Sapere chiaramente cosa possiamo offrire, cosa è per noi fonte di ispirazione e cosa vogliamo comunicare al mondo, rende autentica la nostra musica.

11)C’è un filo rosso che lega tutte le vostre canzoni?

L’onestà.

12)Quale è la vostra massima aspirazione come band?

Il “successo” è un concetto oggettivo. Alcune persone vogliono conquistare il mondo, altri si accontentano di vivere della propria musica. Firmare con un’etichetta per anni è stato il sogno di tutti gli aspiranti musicisti. Comunque la pensiate, la nostra unica preoccupazione è scuotere le persone attraverso la musica e i testi. Le grandi canzoni comunicano emozioni.

13)Con quale artista/band indipendente vorreste collaborare?

Ritengo che lo “status indie” debba essere riferito unicamente a un fattore: la poetica. Detto ciò, ci piacerebbe poter lavorare con…

14)In quale festival italiano o straniero sognate di suonare?

Mi Ami/Milano [il festival di Rockit], Handmade/Guastalla [l’ordinario relax], IndieRocket/Pescara [l’estate parte con le marce alte], Siren/Vasto [il colpaccio dell’anno]. Per gli “stranieri” la lista è interminabile.

15)E’ stato un piacere intervistarvi. Per concludere la nostra chiacchierata lasciate un messaggio ai nostri lettori…

Seguiteci perché non finisce qui …ci sentiremo presto!

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Raccontateci la storia del nome della vostra band …

1906 Ricominciano i viaggi di Corto. Nel 1907 si trova ad Ancona, dove incontra il rivoluzionario russo Dzugasvili, allora portiere d’albergo, che diventerà Stalin. Nel 1908 ritorna in Argentina e, all’Hotel Droning Maud di Carolina Maud incontra Jack London e il drammaturgo americano Eugene O’Neill. La data di nascita dei Droning Maud, gennaio 2006, coincide con la stampa di un’originale rilettura cronologica di tutte le avventure vissute dal marinaio di Hugo Pratt…Corto Maltese e con il recupero di un mondo in cui l’industria e il calcolo non precludono gli spazi dell’avventura romantica.

Da cosa trae ispirazione il vostro sound?

il senso di appartenenza alla nostra terra è una grande fonte di ispirazione …sembrerebbe strano ma è così, il verde, l'acqua e le montagne fanno da sempre da cornice al nostro sound, siamo tutto quanto è coltivato e reso fertile dal vissuto generazionale e dalle memorie, dall'amore e dall'orgoglio di chi vi nasce, vi cresce e opera in queste terre.

Parlateci del nesso concettuale che esiste tra i vostri testi e la vostra musica …

Direi che il testo è ispirato dalla musica che nel nostro caso viene sempre prima delle parole, non abbiamo mai scritto delle cose e poi le abbiamo musicate, Sempre il contrario, è il nostro modo di fare musica ...prima la melodia (lo sfogo!) e poi le parole (la riflessione!) quindi musica e parole sono concepite allo stesso modo, Legate, Senza la prima non c'è la seconda, Ecco perché ci piace fare anche dei brani totalmente strumentali. Per noi in sintesi prima la musica e poi le parole.

La vostra band nel futuro

abbiamo ancora tante idee e voglia di essere presenti nel futuro, siamo in continua evoluzione, un processo lento ma inevitabile.