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press-review SOFA KING

 

bandiera_italia  RUMORE

Dietro Sofa King c'è il genovese Paolo Pretto, già nei Lemmins. I Dieci pezzi dell'album d'esordio, registrati in casa con perizia e buon gusto, non decollano mai veramente. Ma non è un male perchè nel sorvolare le macerie dell'indie rock di ieri e dell'altro ieri mostra grande sicurezza ed autenticità. Viene da pensare ai caccia bombardieri da ricognizione della seconda guerra mondiale : invisibili eppure presenti. Tutto funziona come deve funzionare. I Pixies simil shoegaze di "Again", il tocco garage alla PUSA di "Daily Strip", l'andatura pop punk di "The Sour", le atmosfere rarefatte di "Riding a Puppet" che ricordano i Supergrass. Ac accarezzare il cuore la delicata psichedelia sixties di "An Old Record" e "Lavagna Sleeps" che si induriscono in corsa senza mai perdere la tenerezza, come diceva il Che. 

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bandiera_italia  ROCKIT - Disco del giorno 

È sotto l'influenza lo-fi e dei celebri riff blues rock dei Black Keys che dalla Liguria vengono rispolverati gli inconfondibili ammiccamenti vocali di Mark Bolan, indimenticato leader dei T-Rex, nella traccia glam di "So Young" e nei ritornelli più mersey beat di "Again". Grazie ad una voce mai sovraesposta nel mix, SoFaKing non aggredisce in alcun modo l’ascolto, lasciandosi piuttosto guidare da una inconsueta leggerezza stilistica nell'esecuzione. Ne sono esempi molto riusciti prima "Riding a Puppet", dal taglio ruffiano anni '60 ripresi sia dai Black Lips che da Alex Turner in "Suck It and See", e poi dalla marcia ipnotica di “An Old Record”, caratterizzata da un timbro più maturo e sognante, che mostra un lato meno incisivo ma più profondo dell'album. Lo spirito della british invasion si manifesta con atmosfere prepsichedeliche farcite dai cori alla Small Faces e dalla sofisticata sezione ritmica dei più recenti Electric Soft Parade nel pezzo “The Past Moon”. Il disco giunge al capolinea effettivo con la dolce languidità di "Lavagna Sleeps". La ballata dreampop, con tocchi shoegaze, è assorta nel sogno degli Slowdive e dai fraseggi di chitarra solista che a tratti offuscano l'arpeggio del pezzo, mentre l'introspezione vocale rievoca le take gilmouriane di More del 1969, valorizzando ulteriorimente un disco ben concepito e avvolto nella sua peculiarità sonora da una stasi perenne anche nei momenti più rock.

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bandiera_italia   ROCKIT

SoFa King è il nome non solo del progetto, ma anche di questo disco a tutto garage. Paolo Pretto (ex Lemmins) ha dalla sua intanto la ricerca di un sound molto convincente, un po' surf un po' party beat, dall'altra la capacità di scrivere delle belle canzoni molto orecchiabili, che sanno accontentare anche i palati più pop grazie a delle belle melodie. Dice di fare lo-fi, ma in realtà questo disco è studiato in ogni dettaglio.

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bandiera_italia  HEART OF GLASS

Il progetto solista di Paolo Pretto (aka SoFa King) sinceramente ci era proprio sfuggito; uscito lo scorso febbraio per la ottima I Dischi del Minollo, questo omonimo esordio grida ad un lo-fi laureato in ammiccamenti glam-rock ed in un garage graffiante ed onomatopeico. A coadiuvare Sofa King (voce e chitarra per tutte 10 le tracce) c’è il basso appiccicoso di Nicola Sannino e le percussioni di “Paolo Paolo” Tixi, capaci di creare quasi all’istante un’atmosfera pseudo-ninenties (come la “sonica” Again), grazie anche ad un cantato disimpegnato ed a puntuali saliscendi di volumi. A tratti ricordano i primissimi Black Rebel Motorcycle Club se avessero suonato a Seattle nella prima metà degli anni novanta, eppure l’etica do-it-yourself rimane indelebile in ogni brano, nonostante alcune palesi influenze sixties (vedasi la kinksiana Riding a Puppet). Un vago bubblegum tiene incollati i vari pezzi di un disco, libero di prendere la direzione che vuole, risultando alla fine un grande inno all’independent, come oramai se ne sentono pochi; Paolo Pretto (ex Lemmins, interessante band ligure con all’attivo un omonimo ep che vi consiglio di ricercare per un ascolto!) gioca con semplici armonie di chitarra, creando ipnotici giri melodici a cui basso e batteria s’accodano con grande enfasi, risultando immediatamente appetibile per chi mastica lo-fi. Eppure la passione per gli anni ’60 e quelle ballate agrodolci è piuttosto marcata: dall’iniziale So Young (e quell’intro ammaliante e claustrofobico) passando per Daily Trip che sembra presa direttamente dal repertorio dei fratelli Davis (You Really Got Me?); il tutto affogato in un groove stonato e disilluso che rende questo SoFa King un disco davvero piacevole da ascoltare. Tuttavia non mancano i momenti più lenti e ragionati, come in An Old Record il cui prudente divenire si estrania leggermente da dinoccolato garage-rock fin qui proposto: è la chitarra acustica a dettare gli umori di un inno alla nostalgia. Ben presto si cambia registro con la coloratissima The Past Moon, il cui martellante ritmo non può che strappare un breve balletto sul posto, arrivando con The Sour ad estreme conseguenze, mischiando velature rockabilly ad un garage secco ed arido come il deserto del Nevada. La parte finale di SoFa King mostra ancora l’inclinazione alla ballata dalle diverse velocità (dalla dolceamara Lavagna Sleeps, alla abrasiva Sister Pain) e con bellissimi giri melodici dal sicuro impatto empatico. I giochi si chiudono con Raging Doll, superba ed inaspettata con quell’intro elettronico così fuori luogo da risultare una mossa vincente, dimostrando così tutte le possibili varianti ad un garage che non ne vuol sapere di morire. Bell’esordio per SoFa King, immediato e diretto nei modi, il disco regala un sound di base ben collaudato e ben suonato, senza quella mania di strafare con effetti ed echi digitali, rimanendo fedeli (o quasi) all’analogico sia nello spirito che nel corpo. Una prova che riabilita il lo-fi come etica ben più studiata di quello che si pensi, trovando sempre quello spunto “pop” ed ironico in ciascuna ballata, senza cercare compromessi o ritornelli affabili per il sempre più esigente (ed inspiegabilmente numeroso) pubblico indie. Nice Try !

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bandiera_italia   ROCK GARAGE

Ecco SoFaKing, progetto ideato dall’artista genovese Paolo Pretto e che ha dato alla luce il suo primo disco, omonimo, pubblicato tramite l’etichetta I Dischi Del Minollo. Detta così chiunque può pensare di ritrovarsi di fronte ad una one man band: in realtà Paolo, voce e chitarra del progetto, è stato coadiuvato da altri due musicisti, Nicola Sannino per il basso e Paolo Tixi per la batteria. Il disco ci offre dieci brani, dal sound incentrato, nonché fortemente influenzato da sonorità prevalentemente garage rock, dove non mancano anche richiami verso atmosfere più 60’s e indie di matrice british. Il disco appare molto ben strutturato, dove, in maniera più che omogenea, l’artista (o la band) ligure riesce a dilettarsi con leggerezza, mista naturalezza, tra sonorità più fresche, Again, a sonorità dal tocco un po’ più acido, Riding A Puppet. Non mancano anche momenti più delicati ma meno invasivi, come nel caso di An Old Record, brano che sembra quasi ammiccare a quelle che una volta venivano definite come rock ballad e che proprio per questo danno quel tocco di nostalgico che rende questo lavoro ancor più completo. Nonostante i non pochi richiami, SoFaKing, intenso come artista e come album, dimostra di sapersi destreggiare con autorità, riuscendo nell’intento di crearsi una non indifferente identità. Ed è proprio per questo che viene facile considerare questo lavoro un buon debutto. Li seguiremo.

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bandiera_italia   SHIVER

Arriva da Genova un disco dal sound internazionale, puntando dritto verso l’Inghilterra. L’album in questione è l’esordio di Paolo Pretto (ex Lemmins), dieci tracce che trasudano garage e lo-fi rifacendosi agli esordi di Beck ma il nostro Paolo con la sua voce scazzata e svogliata riesce a rendere il suo suono piacevole sin dal primo ascolto. Se l’iniziale “So Young” rimane sotto un basso profilo, la successiva “Daily Strip” ti porta a muovere il culo ponendolo come un possibile pezzone da club. Appare l’ombra di Badly Drawn Boy in “Again”, chitarre distorte quasi grunge e quella melodia cosi deliziosamente pop e stanca. Tutto il disco si sostiene sulle sonorità sixties senza mai annoiare e senza cambi di marcia fino alla finale “Raging Doll” dove una semplicissima tastiera insistente e sempre uguale ci catapulta in un videogioco anni 80′, ricreando un assurdo ambiente digitale. L’esordio dI Sofa King è di quelli che arrivano direttamente in testa grazie alla sua immediatezza senza cadere mai nella scontatezza.

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bandiera_italia  SMEMORANDA 

SoFaKing è il nuovo progetto di Paolo Pretto (ex Lemmins), musicante di Genova, che insieme a Nicola Sannino ha dato alle stampe questo omonimo disco. A produrre I Dischi del Minollo, garanzia di qualità totale in ambito indie. E l’album, dalla strana copertina gialla, indie lo è davvero: indie-pop, indie-rock, indie-folk, indie quello che vuoi tu … nei suoni, come nel modo di proporli e/o cantare. Dieci pezzi facili, lisci, che è sempre un piacere ascoltare. Da “So Young”, ottimista e acido, con una bella chitarra che ti guida, a “Raging Doll”, contraddistinto da una loop di synth che ti accompagna per chiudere elettronicamente il disco. In mezzo si segnala “Again”, dall’andamento lento, “The Past Moon”, sussurrata e intensa, con ancora la chitarra in primo piano, “The Sour”, rock lisergico spezzacoda e “Lavagna Sleeps”, romantica pop-song. Un plauso speciale va alla copertina, tra le più originali dell’anno. A prima vista sembra tratta da un cartoon, ma poi, se la guardi meglio, è surreale e macabra, tipo il vecchio gioco da tavola di una volta “L’allegro chirurgo”. Con un termine abusato si direbbe vintage, come, del resto, la musica dei SoFaKing.

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bandiera_italia   CULTURAMENTE

E’ il primo lavoro che la band Sofa King pubblica con l’etichetta discografica I dischi del minollo e distribuito da Audioglobe. Non è un album che varia da un genere all’altro, anche con delle piccole sfumature, è un album incentrato moltissimo sullo stesso genere musicale. Sembra quasi la colonna sonora di una giornata poco energica, con quel ritmo calzante che ti fa arrivare al momento in cui ti sdrai sul divano. Oppure fa pensare alla svogliatezza di un giorno in cui non vorresti far altro che stare sul divano a sentire musica. L’unica attività fisica la fa il piede tenendo il ritmo con la musica! Il sound ricorda molto quello dei Franz Ferdinand e del secondo album dei Kings of Leon, Aha Shake Heartbreak. L’album Sofa King è come una fragola: il “nocciolo” di tutto il frutto si trova esternamente. Infatti nella prima e nell’ultima canzone, So young e Raging Doll, sono racchiusi i suoni predominanti di tutto l’album. Alcune piacevolissime eccezioni le troviamo in Riding a puppet, An old record e The past moon. A old record è un pezzo molto e dolce, mentre la coda di chiusura di The past moon è armonica e più lenta rispetto agli altri brani. Riding a puppet è carina ed esilaranti come potrebbe essere immaginarsi di essere degli esseri piccini che cavalcano un cucciolo di cane. Titoli stravaganti che fanno rimanere un po’ perplessi e divertiti come Riding a puppet, Lavagna sleeps e Raging doll incuriosiscono e invogliano particolarmente nel loro ascolto. Per concludere, l’unica cosa che sconsigliamo è di ascoltare Lavagna sleeps in un momento di fiacca: potrebbe causare sonnellini dalla durata imprecisata.

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bandiera_italia   ARTISTS AND BANDS 

SoFa King è il nome del progetto del cantante e chitarrista genovese Paolo Pretto. L'album omonimo d'esordio è punto d'arrivo e di partenza assieme, per Paolo, che ha scritto, suonato e registrato nello studio di casa tutte le canzoni del disco nell'inverno del 2015. Le canzoni hanno trovato nuova luce e sfumature, senza intaccarne la natura lo-fi, grazie all'incontro e quindi l'aiuto di Nicola Sannino al basso e a Paolo Tixi alle batterie. “SoFaKing” è un lavoro che, se da una parte non fa gridare al miracolo in quanto originalità, dall'altra risulta davvero gradevole all'ascolto. Un ascolto che si fa via via sempre più spensierato e disincantato, con lo scorrere delle dieci tracce. In bilico tra lo-fi e indie rock ( che talvolta sfocia nel brit pop), sin dai primi secondi del disco e l'opener “So Young” si è calati in atmosfere anni 60, con i Beatles lì in un angolo pronti a suonare “A Hard Day's Night”. Il copione non si discosta col trascorrere del tempo: “Dayly Strip” e “The Sour” sono gli episodi che più si affacciano in territori indie rock/garage e risultano financo efficaci pur se “già sentiti”. I momenti migliori coincidono forse con quelli in cui il ritmo e gli strumenti rallentano: “An Old Record” e “Lavagna Sleeps” , ballate delicate e oniriche quanto basta per farti chiudere gli occhi. In conclusione, un disco in cui tutto è già stato scritto da decenni, certo, ma tutto suonato, composto e arrangiato in maniera così piacevole da meritarne l'ascolto.

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bandiera_italia  SNATURA ROCK

SofaKing aka Paolo Pretto, cantante e chitarrista già conosciuto per i Lemmins, con questo primo disco omonimo, appena uscito per I Dischi del Minollo, è al suo esordio solista. Le canzoni sono nate nella sua cameretta e poi in corso d'opera SofaKing ha completato il sound con il bassista Nicola Sannino. La voce di Paolo riesce ad essere ora ammiccante, ora spettrale e ora sensuale, rimanendo comunque fedele alla melodia pop noise. Nel disco l'autore si spinge oltre il proprio background ma vuole anche riconoscerlo e sottolinearlo. Canzoni davvero piacevoli e ben strutturate.

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bandiera_italia   THE FRONT ROW

In copertina un pupazzo lacerato con gli arti tagliati e un espressione insolitamente tranquilla. Nel disco l'indomita tranquillità del pupazzo prende vita e si muove a ritnmo di alternative rock, anche con le gambe e le braccia tagliuzzate. SofaKing, infatti, non è uno che si risparmia, promuovendo un primo album denso di atmosfere indie garage e atteggiamento copiosamente lo-fi. Un disco omonimo che il genovese Paolo Pretto registra con la voce e le chitarre, aiutato dal basso di Nicola Sannino e dalla batteria di Paolo Tixi. E mister SofaKing ci mette sicuramente del suo, portando in dote l'esperienza dei Lemmins e tutto un certo bagaglio di grunge e noise, che si disseminano e si trasformano lungo dieci tracce che amano la lingua rock per eccellenza, quell'inglese che viene tirato a lucido con lirismi vivaci e senza tempo. Registrato nel piccolo studio del cantante, il primo lavoro di SofaKing ama sda subito le sonorità garage alla Black Keys, dedite in "So Young" ad un ritornello che richiama l'adolescenza indie e le camice di flanella importate dal mondo Sub Pop. Una ouverture docile, per un'artista che poi passa ad assaporare quella forza espressiva che alza i decibel delle chitarre, perdendosi nel noise di "Daily Strip" come una band in vita dalla tenera età dell'high school. E' un sound maturo e vicino anche alla tenacia dei Pontiac, chiuso in ritornelli spigolosi e pungenti chitarre che aprono a melodie ("Again"), ma anche alla punta psicotica degna di Yeah Yeah Yeahs ("Riding a Puppet"). Un lavoro assolutamente godibile, uscito per I Dischi del Minollo, ossia per gente che è sempre pronta a scovare talenti dimenticati o nuove leve, dandogli fiducia a colpi di giri di basso. Quello che i ragazzi del Minollo cercano non è però sempre un sound aspro, come dimostrato dal nostro SofaKing quando la ballad viene fuori infuocando la nostalgia canaglia di "An Old Record" dove compare un acustico e una voce metallica sempre disponibile al ricordo. Il talento lo-fi regna comunque incontrastato con incastri di Warlocks in "The Past Moon", traccia che riconosce l'amore anche per certi Weezer con un tono catchy e tanta profondità di suono. Inaspettata e gradita la vena rockabilly di "The Sour" prima della polvere blues rock di "Sister Pain", tributo alla sofferenza amica e creativa che ama l'elettrico. Un buon esordio, dunque, per un suono passionale e che possiamo far nostro con semplicità, in barba a inutili discorsi di età e generazioni. Come detto, infatti, SofaKing è per tutte le stagioni rock.

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bandiera_italia   INDIEPERCUI

Album fresco e di spessore nato sull’urgenza del momento e in grado di catturare l’idea di un garage rock in evoluzione e lineare quanto basta per dare un senso alle dieci canzoni proposte sotto la stella della semplicità, ma soprattutto dell’efficacia, in grado di mantenere promesse e attese per un progetto, quello del genovese Paolo Pretto, di intercettare sapientemente una musica principalmente legata agli anni 60′ che riesce a centrare l’obiettivo di creare un ponte con gli anni ’90 di band come Blur in una unione di intenti che rigogliosa si sposa bene alla causa e trattiene un’enciclopedica discografia di mostri del rock come i Beatles per rilanciarla a dovere in un rispolvero che si fa tangibilità in pezzi come l’iniziale So young fino a Raging Doll in un disco che esso stesso cerchio di continuità con un passato dall’aspetto vintage, ma non troppo, in cui la destrutturazione e il cantato sono forme essenziali per la buona riuscita di una produzione che mira alto, qualitativamente parlando e si porta con sé uno strascico importante da mantenere nel tempo.

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bandiera_italia   TRAKS

L’album d’esordio del genovese Paolo Pretto a nome SoFaKingvedrà la luce il prossimo 17 febbraio 2017 su etichetta I Dischi del Minollo. La band è principalmente composta da Paolo Pretto (ex Lemmins – prodotti da Marsiglia Records), chitarre e voce, e Nicola Sannino, basso; durante i live è presente anche “Paolo Paolo” Tixi, che in fase di registrazione ha suonato le batterie. Scritte di getto nell’inverno del 2015 nel piccolo home studio di Paolo, dove compone, suona e registra tutte le canzoni servendosi di un multitraccia Zoom h4. In una seconda fase Paolo si rivolge a Nicola Sannino (già fonico dei Lemmins e tra gli altri di James Cook e Meganoidi) per la finalizzazione del disco e trova in lui entusiasmo nel progetto. Insieme decidono di rivedere le sessioni ritmiche registrando al “c27” studio le batterie con “Paolo Paolo” Tixi e il basso con lo stesso Nicola. Infine mixano e masterizzano il tutto senza snaturare le originali registrazioni lo-fi. Fin dalla prima traccia, So Young, le influenze garage e lo stile del cantato colpiscono nel segno, mettendo in evidenza una certa disinvoltura nella scrittura e nell’esecuzione. Con Daily Streep le influenze si ramificano e si possono leggere ascolti che vanno dai Kinks agli Strokes, in un crescendo sia ritmico sia di volume sonoro. Un po’ più oscura e insinuante Again, che si apre gradualmente e si rivela poi più rumorosa del previsto. Riding a Puppet invece non nasconde nulla e mette in evidenza la chitarra e un’attitudine piuttosto spavalda. An Old Record al contrario abbassa i toni e presenta un panorama sonoro molto minimale, almeno sulle prime. The Past Moon si allinea su suggestioni che possono far pensare ai Beatles, ma poi entrano sentimenti diversi e persino una sessione quasi grunge. The Sour parte veloce e acidina, allineata su tempi veloci e con un mood guizzante. Insolitamente tranquilla invece Lavagna sleeps, anche se con qualche punta più acuminata. Titolo vagamente stonesiano per Sister Pain, che però ha un andamento sbarazzino e complessivamente leggero. Più appuntita Raging Dolls, che chiude il disco. Ottimo esordio per i SoFaKing, con molte influenze ma senza che la personalità del gruppo vada persa tra le suggestioni. Oltretutto, le buone idee della band sono molto piacevoli all’ascolto.

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bandiera_italia  MUSIC MAP

SoFa King è il nome del progetto capitanato dal cantante e chitarrista genovese Paolo Pretto, coadiuvato in questa nuova avventura da Nicola Sannino (basso) e, in studio, anche da Paolo Tixi (batteria). Il trio ha da pochissimo pubblicato il suo disco di debutto dal titolo omonimo, riflettendo la passione per la cultura grunge nelle registrazioni in bassa fedeltà. Il lo-fi e la strumentazione retrò sono due caratteristiche importanti del sound della band, sospeso fra strutture garage e ammiccamenti all’indie rock, come emerge chiaramente già dall’opener “So Young” e da “Daily Streep” che nel ritornello e nelle fasi più concitate presenta anche qualche eco noise. È presente, praticamente in tutti i brani, anche un po’ d’elettronica che contribuisce a rendere i suoni più densi. Fra i dieci, i pezzi più efficaci risultano il succitato “Daily Streep” “The Sour”, perfetta fusione di garage e indie rock, coi suoi ritmi sostenuti e i suoi suoni parecchio ruvidi e graffianti. Prima che il disco sia suggellato dalla morbida “Raging Doll”, la velocità d’esecuzione si riduce notevolmente con “Lavagna Sleeps”, una ballata dalle atmosfere vagamente oniriche che conserva la sua delicatezza anche quando sembra esplodere. “SoFa King” è un disco che, nonostante non brilli in termini di originalità e varietà, mostra buona tecnica e buone capacità compositive.

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bandiera_italia   STORIE DI MUSICA BLOG 

Esce il 17 Febbraio 2017 il primo album di Paolo Pretto, chitarrista e cantante Genovese, con un progetto che prende il nome di SoFaKing e che per questa prima uscita ha deciso di collaborare con l’etichetta I DISCHI DEL MINOLLO. L’album ricorda molto le sonorità Garage / Indie – Rock anni 90′, dove l’uso degli strumenti elettrici viene messo al servizio della voce e delle linee melodiche semplici e orecchiabili, che vanno a ripercorrere forse un’idea di vocalità Sixties. So Young apre il disco con un mood che potremmo associare al British Sound dei Blur, band che ha fatto la storia della musica Inglese anni 90′. Più diretta è invece Daily Strip, dove non manca la grinta per raccontare la storia di un ‘Peccato Originale’. Again è forse la traccia che più definisce la cifra stilistica di SoFaKing, sonorità vintage e lo-fi, caratteristica che possiamo ritrovare anche nella traccia The Sour. La ballata An Old Record, trasporta l’ascoltatore verso un mondo ancora più lontano dai giorni nostri, l’intenzione acustica viene spezzata dal ‘Beatles Mood’ affidato al batterista “Paolo Paolo” Tixi, presente in studio e durante i live di SoFaKing, per la prima parte del pezzo, che prende una piega più Grunge nel ritornello. Chiude il disco Raging Doll, il brano più eclettico forse delle 10 tracce. Da sempre attratto da registrazioni in bassa fedeltà e con una cultura musicale grunge e noise alle spalle, nel progetto SoFaKing, Paolo ha giocato con l’elettronica e le influenze sixties mettendole in sinergia tra loro. Le 10 Tracce sono state scritte di getto nell’inverno del 2015 nel piccolo home studio di Paolo, dove egli compone, suona e registra tutte le canzoni servendosi di un multitraccia Zoom h4. In una seconda fase Paolo si rivolge a Nicola Sannino (già fonico dei Lemmins e tra gli altri di James Cook e Meganoidi) per la finalizzazione del disco e trova in lui entusiasmo nel progetto. Insieme decidono di rivedere le sessioni ritmiche registrando al “c27” studio le batterie con “Paolo Paolo” Tixi e il basso con lo stesso Nicola.

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bandiera_italia  TALASSA MAGAZINE

Pensate ai colori dei Kaiser Chiefs, mescolateli con la melodica voce dei Muse, aggiungete la carica dirompente degli Eagles of Death Metal e un po’ dell’aggressività degli Zen Circus. Ecco i SoFa King, il cui disco omonimo è prodotto da I dischi del minollo con distribuzione Audioglobe. Nei loro brani ci troverete la teatralità di colonne sonore di film e spettacoli che ancora non esistono, condita da ritmi scanzonati e spregiudicati, tali da creare ritornelli musicali ossessivi quanto basta per annullare qualsiasi pensiero. Una voce leggera, quasi sottofondo del ritmo, rende poi i pezzi irresistibilmente ballabili e canticchiabili. Riding a puppet è un brano ricco di suoni taglienti sparsi qua e là, gettati a piccole dosi nelle melodie, con la chitarra che crea un delicatissimo effetto sonoro, simile al rumore di una goccia che cade in una pozzanghera. Gustateveli. Non ci resta che imparare i loro testi e cominciare a cantare.

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bandiera_italia   DISTOPIC

Non siamo rimasti soddisfatti dall’esordio di Paolo Pretto (qui SoFa King). Troppo compitino, poco azzardo, un senso di “già sentito” che avvolge tutte le 10 tracce in scaletta. Il rock a tinte folk dell’artista genovese crea atmosfere che oltre la Manica sono già state esplorate in lungo e in largo e anche in Italia il genere è stato già ampiamente trattato in questi ultimi anni. Quindi o esci sul mercato con qualcosa di veramente originale, oppure rischi di andare a ricalcare il percorso già fatto da altri. E attenzione, il disco di Pretto non è neppure malvagio, si lascia ascoltare abbastanza facilmente, ma la vera domanda è: perché andrebbe riascoltato? Più facile passare ad altro. Insomma, la proposta va personalizzata meglio.